18 marzo 2013

Di pezzotti e i suggerimenti di Paola

Buongiorno....sono presente....

Oggi prendendo in considerazione il suggerimento di Paola, preziosa amica, voglio tracciare uno spicchio di artigianato locale. Di seguito la storia tratta da un articolo presente nel libro " Alpi Orobie Valtellinesi - montagne da conoscere", ovvero vi parlo dei "Pezzotti"

"Tradizionalmente erano un modo per riciclare, tovaglie, tende o qualsiasi altro tessuto non più utilizzabile. Oggi, sono un design di notevole successo anche fuori dai confini valtellinesi e sono acquistabili nei negozi sotto forma di tappeti, tovagliette la colazione, centrini per mobili e nelle fantasie o nei colori più disparati. Il pezzotto però nasce come un oggetto povero, prodotto della cultura contadina e montanara caratterizzata dalla mancanza di materiali e dagli scarsi contatti con il mercato della pianura. C'e' chi sostiene che l'origine del pezzotto sia da ricercare nelle celebri abitudini montanare di non sprecare nulla, di non gettare mai via niente perché "tutto potrebbe ritornare utile un giorno". Di certo, la nascita di questo prodotto artigianale è il risultato del connubio fra abitudini locali e influenze del mondo esterno; a tal proposito esistono numerose tesi sullo sviluppo dei pezzotti nel comune di Ponte. Molti sostengono che l'introduzione della tessitura a telaio in questa zona sia merito dei monaci Umiliati; a Castionetto di Chiuro infatti, nel XII e XIII sorgeva un monastero dell'ordine degli Umiliati, ritenuti storicamente attivi nel ramo dell'artigianato tessile. Grazie ai monaci quindi, potrebbe essere stata introdotta la tecnica di lavorazione dei tessuti, interpretata poi in modo originale e compatibile con le esigenze degli abitanti locali. Ancora agli inizi del '900 e negli anni della guerra, nelle case degli abitanti di Arigna era presente un telaio di legno per la tessitura e il mestiere veniva tramandato di madre in figlia durante il lungo periodo invernale. Di certo, la produzione non si concentrava solo sui tappeti ma venivano anche prodotte lenzuola in canapa e coperte, teli agricoli e coperte per animali. Famosi erano i pelòrsc, un telo usato dai pastori per la copertura del "calécc" e prodotto con avanzi di filati provenienti dalla lavorazione del lino e della canapa. Dai rozzi pelòrsc o pelòtt, dovrebbe derivare anche l'attuale denominazione dei pezzotti, in dialetto pezzott. In origine i pezzotti venivano confezionati con ritagli di cotone, lino e lana, vecchi abiti, stracci e pezze ridotti a strisce. Oggi invece vengono impiegati materiali di prima qualità provenienti dalle migliori tessiture di Biella, Prato e della Brianza. Come molto spesso accade quindi, si è perso quel carattere tradizionalmente povero del pezzotto e il risultato è una lavorazione non più grezza ma, al contrario, alquanto raffinata. Anche i colori e le fantasie dei tessuti hanno subito importanti modifiche negli ultimi decenni: originariamente i soli colori utilizzati erano i grigi, i neri, i celesti e le tinte pastello. I motivi decorativi erano semplici, i classici rombi erano le fantasie più complesse; oggi, per le esigenze di mercato, i tessuti vengono usati con tinte più vivaci ma si cerca di rispettare le tipiche figure del pezzotto seppur con fantasie a volte complesse."




Ora ci aggiungo un pò del mio, io li  utilizzo come stuoie in cucina, come caldi completamenti di arredo nella baita in montagna, come grazioso abbellimento sulla cassapanca e così via:
Dal disegno più semplice, come sopra esposto, si è passati anche al disegno su commissione , dove i colori ed i decori si possono scegliere in base al proprio gusto ed alle esigenze  dell'arredamento... io li ho pure visti, di piccole dimensioni, e opportunamente piegati a forma di cono utilizzati come portacaramelle... .
Vi ho parlato un pò della mia terra e spero con questo di avervi  invogliato a venire a trovarci ....
vi aspetto .............
patri

12 commenti:

  1. Bellissimi e bellissima la storia che ci hai regalato! Tra l'altro (ma forse non c'entra niente) ho da poco letto la storia di un Emanuel di Savoia nella quale è citata la Madonna D'Oropa. La cosa mi ha incuriosito e dopo aver visto le immagini del meraviglioso santuario su internet ho deciso che sarebbe una bella proposta di viaggio per la mia famigliola che adora la montagna. Certo un viaggio alquanto lungo, ma credo ne valga pienamente la pena!
    Carmen

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  2. E' sempre interessante conoscere culture diverse e luoghi sconosciuti.
    La Valtellina non è poi così distante....

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  3. Patri....mi sento onorata....ma davvero. Ho letto LETTERALMENTE RAPITA il racconto di come è nato il pezzotto. Non ne conoscevo l'origine e ora, grazie a te e alla tua descrizione dettagliata, ho capito bene come si è arrivati ad avere un prodotto così bello. Io sono, e tu lo sai, una che cerca di valorizzare le nostre tradizioni, la nostra storia, raccontando proprio come hai fatto tu in maniera straordinaria, l'artigianato del proprio territorio. La tua terra è ricca di tradizioni, di storia, di artigianato meraviglioso, come lo è tutta la nostra Italia. E' bello ciò che hai fatto oggi, anzi BELLISSIMO, chissà che queste tradizioni vengano riscoperte donando loro il giusto e MERITATISSIMO valore.Magari anche riuscendo a visitare questi luoghi. Altro che made in China......ma che stiamo scherzano? Un abbraccio grandissimo e complimenti per questo post M E R A V I G L I O S O!!! Paola

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  4. wow ma che bello :-)
    molto interessante brava

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  5. Cara Patri, non mi sono annoiata per niente. Sai che amo la Valtellina e le sue montagne...l' origine del pezzotto non la conoscevo. Quello che mi piace della tua terra è anche il forte legame con la tradizione, cosa che nelle grandi città si è persa!
    Bacioni
    Alessandra

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  6. Patty, ha proprio ragione Alessandra sopra!
    Certe tradizioni, nelle grandi città sono ormai industrializzate.
    Purtroppo.
    Poi che dire della Valtellina?
    Un buon piatto di pizzoccheri...dove li mettiamo??? Bacio. NI

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  7. Patri carissima, conosco benissimo i pezzotti che anche da noi si producono e si chiamano proprio così. I nostri però sono leggermente diversi, nel sendo che sono tessuti in tante righe orizzontali, non vi sono inseriti motivi decorativi. Come dici tu sono caldi, vuoi mettere un bel pezzotto con un tappeto persiano? Anche da me ormai è fiorita un'industria del pezzotto, ma io che ho ancora in giro qualche vecchio tappeto tessuto artigianalmente dalle nonne, non lo cambierei per niente al mondo con i nuovi modelli.
    Un bacio
    Adriana

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  8. Anche io li conoscevo ! Quando ero bambina passavo le vacanze estive a Bormio. Bei tempi !
    Ti aspetto anche io nel mio blog.
    A presto
    lousisette



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  9. ciao questo post è molto interessante, grazie per avere condiviso con noi un pò della tua terra.
    grazie anche per il bellissimo commento che hai lasciato da me.
    buon fine settimana
    vania

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  10. Bellissima la tua terra!!! Mi piace conoscere le tradizioni delle varie zone, grazie per avercele raccontate!
    Cinzia

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  11. Ciao carissima compagna di nome e di creatività! Piacere di conoscerti e di visitare il tuo Blog! Complimenti per le tue bambole: sarò felicissima di seguirti e di apprezzare tutte le tue creazioni.
    Grazie per il tuo gentile commento sulla mia pagina, quando vuoi tornare sei la benvenuta!
    Un saluto

    Patri Bears

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  12. E' Sempre bello per me conoscere le tradizioni delle varie terre...Grazie!

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Le tracce delle vostre visite sono sempre gradite! GRAZIE!

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